INTRODUZIONE
Come già menzionato in precedenza, i lettori appassionati dell’universo di Alien, che seguono le opere nella lingua originale, avranno sicuramente avuto modo di leggere una o più storie pubblicate dalla DH Press, una sussidiaria della Dark Horse Comics, che attualmente fa parte della Dark Horse Books. Dal 2005 al 2008, questa casa editrice si è dedicata alla pubblicazione di romanzi originali basati sul franchise di Alien e Predator.
In una recensione precedente, ho discusso di Aliens: Original Sin, il sequel cartaceo del quarto film della saga originale “Alien: La Clonazione“, che è stato il primo libro pubblicato da questa etichetta. Ultimamente, ho deciso di riconsiderare il romanzo “Aliens: Criminal Enterprise“, che è il quinto e penultimo libro, uscito nel 2008, pubblicato dalla DH Press per il franchise, e scritto da Stephani Danielle Perry. Alla prima lettura, non mi aveva per nulla convinto, e purtroppo, nulla è cambiato in questa rilettura.
TRAMA
La storia ruota attorno a Pete Chase, coinvolto in loschi traffici con spietati spacciatori di droga, e suo fratello, Tommy Chase, costretto a diventare pilota per l’organizzazione criminale per ripulire la reputazione di Pete. I due fratelli vengono incaricati di una missione su Fantasia, un piccolo e freddo pianeta terraformato, dove il capo dell’organizzazione criminale, Adrian Msomi, ha lì stabilito una base per le sue attività illegali assieme alla compagna Didi. Tuttavia, Fantasia nasconde una minaccia ancora più spaventosa: è infestata da Xenomorfi, utilizzati da Msomi come arma difensiva per tenere lontani possibili oppositori o concorrenti.
Contemporaneamente, forze rivali giungono su Fantasia, desiderose di ostacolare le operazioni dei narcotrafficanti. Ciò scatena una serie di conflitti tra diverse fazioni, tra cui spacciatori avversari e una squadra di pulizia inviata dalla Neo-Pharm su incarico della Grant Corporation. Nonostante le sfide, Tommy e altri sopravvissuti cercano disperatamente di sfuggire a Fantasia, ma devono affrontare una serie di ostacoli, tradimenti e l’implacabile minaccia rappresentata dagli Xenomorfi.
N.B.: La storia non ha una datazione specifica. Si cita solamente un “’22” parlando di alcuni avvenimenti passati, ma è ovviamente troppo poco per ricavare una data degli eventi della vicenda.
COMMENTO
Ho sempre apprezzato le narrazioni legate all’universo di Alien che osano spostare l’attenzione dalle solite dinamiche di sopravvivenza tra umani e Xenomorfi, proponendo storie in cui quest’ultimi sono solo un elemento secondario. “Criminal Enterprise” si propone come una storia incentrata su narcotrafficanti e sul loro passato, ma la narrazione, vittima di una vicenda complessivamente poco intrigante e povera nei dettagli dell’ambientazione, non riesce a catturare l’interesse nonostante il potenziale interessante dei personaggi protagonisti e delle loro storie personali. Inoltre, a parte Tommy, Pete e Didi, gli altri personaggi sembrano piuttosto superficiali e poco approfonditi, mancando di complessità e risultando quasi come semplici macchiette. Ho apprezzato i rimandi alla Grant Corporation, la mega-corporazione introdotta dalla Dark Horse nelle serie a fumetti “Aliens” a partire dal 1991 e la voglia dell’autore di dare una sua visione su alcuni aspetti della biologia degli Xenomorfi (chiamati “XT” nel romanzo).
Come per “Original Sin”, vi informo che questo titolo non è mai arrivato tradotto in italiano. Se la lettura in inglese per voi non è un ostacolo, sul link più in alto sotto la copertina potete acquistare l’Omnibus (sia in formato Kindle che cartaceo) contente il suddetto libro e anche il successivo (e ultimo) “Aliens: No Exit” scritto da B.K. Evenson.
Il potenziale iniziale di “Aliens: Criminal Enterprise” viene purtroppo vanificato da una trama che man mano perde di interesse e ritmo. È un peccato, considerando che l’innovativa combinazione di un action incentrato sul narcotraffico e la minaccia degli Xenomorfi avrebbe potuto risultare in una storia originale ed accattivante.
pro
contro
I protagonisti e la prostituta Didi sono personaggi dal potenziale interessante;
Apprezzati i rimandi all’universo espanso con la Grant Corporation e la Neo-Pharm.
Trama poco intrigante;
Narrazione priva di ritmo;
Scarsi dettagli sull’ambientazione.