Durante l’Alien Day di mercoledì scorso, il regista Fede Alvarez, l’uomo dietro il nuovo film di Alien targato 20th Century Studios, ha celebrato la giornata con i fan del franchise pubblicando tramite i suoi canali social una prima foto dal set di Alien: “Romulus” (titolo provvisorio) in questo periodo nelle fasi di riprese.
Rivediamola assieme!

Sebbene la foto sia apparentemente molto semplice, con un primo piano di un ciak “abbracciato” da un Facehugger che ci augurano un “Buon Alien Day“, la scenografia sullo sfondo lascia trasparire alcuni dettagli e easter egg che i fan più attenti non hanno tardato a notare.
Vediamoli dunque assieme
1. APPARECCHIO DI EMERGENZA:

Il primo dettaglio che riporto è anche quello che ha generato più sorpresa nei fan, soprattutto a quelli che hanno giocato al videogame Alien: Isolation. In alto a destra della foto infatti, è presente quello che sembra proprio essere un apparecchio di emergenza, lo stesso che ritroviamo all’interno del gioco e che funge da punto di salvataggio per le nostre partite nei panni di Amanda Ripley.
2. RON COBB SEMIOTIC STANDARD:


Il grande artista e scenografo americano Ron Cobb (scomparso nel 2020), in Alien di Ridley Scott è stato principalmente il responsabile di tutto quanto il design della tecnologia umana che vediamo su schermo nel film. Per gli interni della nave Nostromo, durante le fasi di pre-produzione Cobb ha creato una serie di simboli segnaletici che lui stesso ha pensato dovessero essere presenti in alcune specifiche tipologie di veicoli spaziali, intitolandola “Semiotica standard per tutti i sollevatori commerciali trans-stellari e veicoli spaziali per il trasporto di elementi pesanti“. I simboli creati sono stati in tutto 31, e alcuni di essi li possiamo appunto scorgere nelle varie parti della Nostromo.

Come si vede dagli ingrandimenti qui sotto, alcuni degli stessi simboli li possiamo rincontrare sui cartelli segnaletici posti nel corridoio che vediamo nella foto scattata da Alvarez.

Dalla segnaletica in primo piano (portate pazienza, ma la qualità della foto è quella che è) possiamo leggere un’indicazione della presenza di una “camera stagna” (Airlock). Alla sinistra della scritta sono posti tre simboli presi dalla semiotica di Cobb i quali indicano, da sinistra a destra: “Sinistra (direzione)” “Camera stagna“, e infine “Pericolo/avviso“. Di conseguenza, le indicazioni precise che riceviamo sono: “Attenzione! Camera stagna a sinistra“. Tutto torna! 🙂
Stessa cosa per quanto riguarda l’indicazione di una “Reception” subito accanto. Qui sono presenti invece due simboli che ne indicano la direzione e, a quanto pare, una “Area manutenzione” nei pressi della Reception (sempre se il simbolo sia effettivamente quello, purtroppo non è chiarissimo a causa della qualità della foto.)
Centralmente in basso, più avanti nel corridoio si possono notare ulteriori indicazioni ma che facciamo fatica a distinguere sempre a causa della qualità della foto. Capiamo comunque la segnaletica per un “Laboratorio genetico” e un “Laboratorio criogenico“.
3. LA WEYLAND-YUTANI:

Come poteva mancare la mitica Weyland-Yutani in un film di Alien? Ecco dunque comparire nel corridoio la grossa lettera “W” (come apparsa la prima volta in Aliens di James Cameron) della temibile Compagnia.
Tutti questi dettagli ci fanno ipotizzare che il set possa essere dunque una ricostruzione di una stazione spaziale (come ad esempio la Gateway Station di Aliens o la Sevastopol di Isolation) e di proprietà della Weyland-Yutani.
Insomma, una sola foto è poco su cui basarsi, ovviamente, ma se le premesse sono queste, c’è dire che i “compiti a casa” sembrano essere stati fatti molto bene!

Piccola nota per il Facehugger: molti si sono interrogati sulla “qualità” della creatura che vediamo qui nella foto, dal momento che sembra aver un aspetto decisamente troppo “plasticoso” e poco realistico.
È facile in realtà che quello che vediamo non sia altro che un Facehugger “guida“, ovvero un semplice oggetto di produzione utilizzato per questioni tecniche o per dei test particolari (illuminazione, movimenti ecc.) da parte della crew durante le riprese. Oppure semplicemente può essere un modellino base utilizzato sul quale poi costruire, in post-produzione, il Facehugger “vero e proprio” in CGI.
Che ne pensate? Curiosi di scoprire altro? Speriamo non ci facciano attendere troppo per ulteriori nuove foto e informazioni!
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