Noah Hawley, lo showrunner della nuova serie tv di Alien annunciata lo scorso dicembre durante l’Investor Day 2020 della Disney e in via di sviluppo presso la FX, qualche settimana fa era tornato brevemente a parlare del progetto in un’intervista per Deadline, senza però fornire sostanziali novità sullo stato dei lavori.
In una nuova intervista pubblicata ieri sul sito di Vanity Fair, rispondendo alle domande dell’inviato Anthony Breznican, Hawley ora invece fornisce finalmente nuovi dettagli e aggiornamenti più concreti sulla serie. Vediamoli assieme!
Hawley, rispondendo alla domanda sui suoi piani lavorativi futuri, introduce l’argomento dichiarando:
“Il futuro per me, a quanto pare, è [una] serie di Alien per FX, affrontando quel franchise e quei fantastici film di Ridley Scott, James Cameron e David Fincher. Questi sono grandi film di mostri, ma non sono solo film di mostri. Riguardano l’umanità intrappolata tra il nostro passato primordiale e parassitario e il nostro futuro di intelligenza artificiale, ed entrambi stanno cercando di ucciderci. Qui ci sono degli esseri umani che non possono andare avanti e non possono tornare indietro. Quindi lo trovo davvero interessante.”
L’autore aggiorna sullo stato effettivo della produzione e sul probabile periodo di inizio delle riprese, riflettendo anche sulla situazione attuale dell’industria cinematografica e delle difficoltà incontrate durante la pandemia:
“Ho scritto un paio di sceneggiature, le prime due, e stiamo progettando di realizzarle la prossima primavera 2022. Quando si ha fra le mani qualcosa con questo livello di effetti visivi, c’è un grande lavoro di preparazione da tenere conto. Ciò che è stato davvero illuminante è vedere che l’intera industria cinematografica ha dovuto prendersi un anno di pausa e ora stanno cercando di incastrare due anni di produzione in uno. È davvero difficile capire dove si potrebbe realizzare qualcosa nei prossimi sei mesi. Tutti corrono per recuperare il tempo perduto. “
Hawley passa poi a parlare più nel dettaglio della storia, facendo emergere nuovi dettagli:
“Non è una storia di Ripley. Lei è una dei più importanti personaggi di tutti i tempi, e credo che la sua storia sia stata raccontata perfettamente e non avevo intenzione di mettermi a giocarci. È una storia ambientata anche sulla Terra. Le storie aliene sono sempre in trappola.. intrappolate in prigione, intrappolate in una navetta spaziale. Ho pensato fosse interessante aprire lo scenario e rendere più immediata la domanda: “che succederebbe se (la minaccia) non fosse contenibile?”
“In certi livelli, è anche una storia di disuguaglianza. Sai, quello che amo del primo film è che è davvero un film anni 70: in sintesi, parla di un mondo di blue collar (classe operaia, ndt) in cui Yaphet Kotto e Harry Dean Stanton stanno praticamente “Aspettando Godot”. Sono praticamente personaggi di Beckett, a cui è stato ordinato di andare in un certo posto da una corporazione senza volto e senza nome. Il secondo film invece è decisamente un film anni 80, tutta azione e grugniti. Paul Reiser è quasi un intermediario qui: in pratica, è la storia delle persone che sono state mandate a fare il lavoro sporco.”
Infine, lo showrunner conclude:
“Nella mia serie, vedrete anche le persone che li stanno mandando. Quindi, vedrete quello che succede quando la disuguaglianza contro cui stiamo combattendo non viene risolta. Se noi come società non siamo in grado di supportarci reciprocamente e condividere la ricchezza, cosa ne sarà di noi? Ecco perché è fantastica la frase che dice Sigourney Weaver a Paul Reiser, quando dice “Io non so proprio quale specie sia peggiore. Loro non li vedi fregarsi l’uno con l’altro per una sporca percentuale.”
Cosa ne pensate di queste nuove rivelazioni sulla nuova serie tv di Alien? Siete maggiormente incuriositi? Oppure siete ancora più spaventati? Fatemelo sapere nei commenti!